Si è tenuto il 21 settembre 2002 a Milano, nella Sala P. Vismara di via Copernico 5, l'incontro a tema su «Farmaci e autismo».
Sono intervenuti:
il prof. Giorgio Racagni, presidente della Società Italiana di Neuro-psicofarmacologia, ordinario di Farmacologia e Direttore del centro di Studio e ricerca di Neurofarmacologia dell'Università degli Studi di Milano;
il prof. Silvio Scarone, Direttore dell'Unità Operativa Clinicizzata dell'Ospedale San Paolo di Milano;
il prof. Carlo Lenti, ordinario di neuropsichiatria infantile dell'Università degli Studi di Milano e Direttore dell'UONPIA San Paolo.
Anna Bovi, presidente di Angsa Lombardia, dopo aver presentato gli illustri ospiti ed il tema dell'incontro, ha tenuto in modo particolare a ringraziare il Distretto 2040 del Rotary Club, la cui Commissione «Progetto Autismo» ha già promosso numerose iniziative, tra le quali uno spazio autismo in occasione del XIII Congresso della Società Italiana di Neuro-Psicofarmacologia (Milano, luglio 2002).
Il prof. Racagni ha esposto lo stato attuale delle conoscenze in campo biologico, genetico, anatomopatologico riguardo l'autismo, e le conseguenti implicazioni farmacologiche, anche mediante diapositive che ha poi messo a disposizione dell'Associazione: si possono visionare al sito www.angsalombardia.it .
Successivamente, il prof. Scarone ha presentato gli approcci terapeutici dell'età adulta, specie con soggetti che associno ritardo mentale, affrontando in particolare il problema dell'agitazione psicomotoria, termine col quale si comprende anche una vasta gamma di quelle che vengono recepite come «anomalie del comportamento» disturbanti o pericolose.
Il prof. Lenti ha infine parlato degli approcci terapeutici attuali in età evolutiva, dopo un inquadramento teorico generale sulle sindromi autistiche.
Come già premesso anche da Anna Bovi, non esiste il «farmaco miracoloso» che possa «guarire» l'autismo, ma i tre relatori hanno fornito ad un pubblico di operatori e genitori particolarmente attento una panoramica ampia ed aggiornata sulle varie classi di farmaci «sintomatici» attualmente disponibili, i loro eventuali effetti secondari, i meccanismi di azione noti, le caratteristiche di risposta dei soggetti con autismo o di alcuni sottogruppi, le principali indicazioni terapeutiche, le sperimentazioni cliniche.
Senza entrare in dettagli tecnici, come genitori abbiamo particolarmente apprezzato alcuni principi generali, anche di tipo etico, ribaditi dagli oratori:
Nell'autismo, gli interventi fondamentali rimangono quelli psico-educativi e psico-sociali, quelli farmacologici sono piuttosto una seconda scelta, non sempre necessaria; il prof. Lenti ha in particolare ricordato come nei bambini con autismo che godono di una buona presa in carico psico-educativa i cosiddetti «disturbi del comportamento» siano molto ridotti.
Gli interventi farmacologici si giustificano quindi:
nei casi in cui si hanno conoscenze biologiche sull'eziologia organica del disturbo (è su questa componente che può agire il farmaco);
oppure
se è necessario intervenire su certi sintomi in fase acuta (terapia sintomatologica), in quanto interferiscono gravemente sulle possibilità di apprendimento
e/o sulla qualità di vita del soggetto;
oppure
vi è co-morbidità (l'essere autistici non risparmia dal poter essere affetti, in certi periodi della vita, da altre patologie).
Il prof. Scarone ha ricordato in particolare che nei pazienti con ritardo mentale certi problemi di salute come la gastrite, l'emicrania o la depressione possono manifestarsi con modalità diverse rispetto alla popolazione «normodotata»: bisogna quindi valutare accuratamente se certi «disturbi del comportamento» sono collegati alla patologia principale (l'autismo), oppure dovuti ad altra causa.
Quando il trattamento farmacologico è giustificato, ne vanno precisati gli obiettivi, è necessaria una valutazione del soggetto prima, durante e dopo il trattamento, vanno monitorati gli eventuali effetti secondari: per questo, è indispensabile un rapporto di fiducia e cooperazione tra medico prescrittore e genitori, o chi vive col soggetto.
Se il trattamento è sintomatico, in risposta a problemi acuti, esso avrà durata limitata, ossia quella strettamente necessaria a «contenere» il problema; in ogni caso occorre cercare di capire che cosa ha prodotto i sintomi.
Si deve inoltre tenere presente che i soggetti con autismo possono essere più sensibili di altri agli effetti degli psicofarmaci: per loro sono consigliabili dosaggi ridotti. Gli effetti collaterali di alcuni farmaci, ad esempio una irrequietezza motoria irrefrenabile, possono somigliare al disturbo che ha indotto al loro uso (agitazione), ed in tal caso evidentemente aumentare il dosaggio non serve, anzi…
Va sempre tenuto conto del rapporto costi/benefici, nel senso che gli effetti collaterali siano accettabili in rapporto ai risultati ottenuti.
Al termine dell'esposizione è intervenuta la dott. Rita Montoli, coordinatrice dell'ex CTR Piccoli di zona 9 (UONPIA – Niguarda), che ha distribuito ai presenti la raccolta di materiali «Interventi Intensivi precoci per costruire insieme il futuro del Bambino Autistico» e ricordato il gran bisogno di punti di riferimento accessibili sul territorio per gli accertamenti diagnostici e le cure «somatiche» ospedaliere dei soggetti con autismo, con percorsi «facilitati» senza lunghe attese, la presenza di educatori preparati ecc.
I relatori hanno quindi riferito delle iniziative in corso in questo campo, anche per le situazioni di emergenza con gli adulti, rese più drammatiche per l'esiguità delle risorse umane disponibili nelle strutture sanitarie; si è annunciato l'avvio di un corso universitario di perfezionamento sull'autismo, rivolto agli specialisti (psichiatri, psicologi), nel gennaio 2003; l'intenzione di mettere a punto e diffondere linee-guida anche in materia di interventi farmacologici.
La casistica personale riportata in alcuni quesiti posti dal pubblico non ha fatto che ribadire quanto la realizzazione di tali obiettivi sia auspicata con urgenza dai genitori.
Luciana Bressan
(Socia Angsa Lombardia onlus)
Aggiornato al 30 agosto 2012 |