Coordinamento delle Organizzazioni per l’autismo
della Regione Lombardia
Delibera della Giunta Regionale n° 392 del 12 luglio 2013
"ATTIVAZIONE DI INTERVENTI A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE CON LA PRESENZA DI PERSONE CON DISABILITÀ,
CON PARTICOLARE RIGUARDO AI DISTURBI PERVASIVI DELLO SVILUPPO E DELLO SPETTRO AUTISTICO"
Dalla prima lettera del 16 febbraio 2013, sottoscritta da sette organizzazioni lombarde, indirizzata a tutti i candidati alla carica di Presidente della Regione Lombardia in occasione delle elezioni regionali del 24/25 febbraio, alla successiva lettera del 12 aprile 2013, sottoscritta da tredici organizzazioni, inviata al neo eletto Presidente Roberto Maroni, si è pervenuti all'incontro del 5 luglio 2013 con Maria Cristina Cantù, Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato, cui è seguita la Delibera della Giunta Regionale n° 392 del 12 luglio 2013, con la quale viene data attuazione ad interventi a sostegno delle famiglie con la presenza di persone con disabilità, con particolare riguardo ai disturbi pervasivi dello sviluppo e dello spettro autistico.
Obiettivo del provvedimento è quello di:
potenziare la capacità del sistema di mettere in atto un insieme coordinato di interventi e processi volti ad aiutare le persone nell’accesso ai servizi;
assicurare che le prestazioni finalizzate a soddisfare i bisogni delle persone con disabilità e delle loro famiglie siano erogate in maniera appropriata, tempestiva e senza sovrapposizioni.
Lettera inviata il 12 Aprile 2013 a Regione Lombardia | "Autismo: criticità sul percorso riabilitativo" | D.G.R. n° 392 del 12 luglio 2013 |
Autismo, la Lombardia si impegna a chiederne il «riconoscimento» all'Inps
MILANO. Una risoluzione votata all'unanimità il 17 luglio 2013 dal Consiglio regionale lombardo impegna la Giunta ad attivarsi presso il ministero della Salute affinché inserisca i disturbi autistici tra le patologie riconosciute dall'Inps per i benefici connessi, come l'accompagnamento; chiede, inoltre, che si prosegua per stabilizzarle ed estenderle le sperimentazioni condotte negli scorsi anni, e che tramite le Asl attivi corsi per i pediatri volti a facilitare la diagnosi precoce.
Soddisfatto il consigliere regionale Gian Antonio Girelli (Pd) che da anni segue il problema. «Questa risoluzione - dichiara Girelli - é una prima presa d'atto dell'importanza del tema dell'autismo e segue un percorso iniziato già nella scorsa legislatura. Purtroppo esiste una carenza nella legislazione nazionale ma anche in quella regionale, e dunque la risoluzione va letta come un impegno molto forte del Consiglio verso l'approvazione di una legge quadro che metta a sistema interventi che vanno dalle politiche sociali a quelle sanitarie, dalla scuola allo sport, all'inserimento al lavoro».
Secondo l'esponente del Pd lombardo, infatti, «la legge serve anche a passare dalle sperimentazioni, che sono state importanti, a misure continuative, estese su tutto il territorio regionale. Una diagnosi precoce e l'accompagnamento nel percorso scolastico e post scolastico possono cambiare sensibilmente la qualità della vita di queste persone e delle loro famiglie, che oggi sono sole di fronte a disagi immensi. È un fatto di civiltà, ancor prima che di politica», conclude il consigliere.
«L'autismo in Lombardia - ha spiegato Silvana Santisi Saita (Lega), che ha illustrato la risoluzione - interessa circa 150 mila persone. Una patologia purtroppo in aumento e che necessita di una forte attenzione da parte della Regione e dello Stato per consentire a queste persone di vivere nella maniera migliore possibile». Secondo la Saita servono una buona rete sanitaria e strutture capillari su tutto il territorio regionale: «Il modello di assistenza sperimentato solo in 3 province (Cremona, Milano e Monza) va allargato all'intera Lombardia, in modo da garantire lo stesso livello di servizi a tutti i pazienti». Ma in primo luogo, ha precisato la consigliera, «dobbiamo dare soluzione all'annoso problema con l'Inps: il ministero della Salute deve includere quanto prima i codici identificativi nella classificazione utilizzata dall'Istituto di previdenza affinché venga riconosciuta l'invalidità e quindi l'accompagnamento.
Si tratta di un obiettivo estremamente importante! - ha concluso la Saita - il cui raggiungimento permetterebbe agli affetti da autismo di non recarsi annualmente a rinnovare lo stato di invalidità se dichiarati tali al 100%».
Aggiornato al 10 aprile 2014 |